Guido Fei, nato a Chiusi, sviluppa la propria arte nel suo paese natale. Ex insegnante di materie tecniche applicate presso l’Itis di Arezzo, fa uso della propria sensibilità per variare certe tecnologie all’indirizzo dell’arte della scultura. Il fascino dell’opera tecnologica va di pari passo, in questo caso, con il fascino dell’opera fantastica a comunicare gli aspetti del sentimentale ed emozionale ai nostri simili. Le forme forgiate negli aspetti più inconsueti ci sottopongono ad una riflessione incantata, ad una attenta osservazione per poi convalidare la piena essenza del contenuto emozionale, si scoprono sentimenti che non conoscevamo. La sua immaginazione si alimenta della principale essenza naturale, essenza del nostro mondo e dell’uomo. Fei è un classico del nostro tempo, l’emozione è il soggetto, la rappresentazione figurativa diventa il complemento. La composizione è armoniosa ed elegante. Guido Fei ama la natura, girovoga alla ricerca di pezzi di legno evocativi.

Le sue riflessioni: eleva la sua voce per riflettere sui disastri ambientali. La pretesa è quella di interpretare la materia riconoscendone la forma e lo stato in cui essa si presenta rispet- tandone i canoni che troppo spesso l’uomo violenta e ferisce.